venerdì 28 maggio 2010

Giro d'Italia, tappa dell'Aprica a Scarponi

La 19a tappa di oggi era tra le più dure del Giro d'Italia 2010 con il Mortirolo e l'Aprica.
La Brescia-Aprica di 195 km è stata vinta da Michele Scarponi che ha ricevuto il giusto ringraziamento da Ivan Basso e Vincenzo Nibali della Liquigas che hanno raggiunto il loro obiettivo: far indossare la maglia rosa al veronese!
Gara bellissima con Stefano Garzelli che a 65 km dal traguardo in una salita molto impegnativa, Trivigno, stracca il gruppo maglia rosa e si porta tutto solo all'inseguimento del quartetto di testa che resta in due con Failli, compagno di squadra dell'ex vincitore del Giro d'Italia, che aiuta il suo capitano aspettandolo.
Dietro la Liquigas a tutta e il gruppo dei migliori resta con poche unità; terminata la salita Garzelli con il suo compagno di squadra si portano in testa e proseguono con oltre un minuto di vantaggio sugli inseguitori.
Sul Mortirolo c'è uno spettacolo come sempre con Garzelli tutto solo al comando in vantaggio di un minuto e mezzo su Ivan Basso, Nibali e Scarponi che staccano gli altri big Sastre, Evans e Vinokourov.
La maglia rosa Arroyo decide sin dai primi km di salire con il proprio passo e arriverà in vetta alla salita di Pantani con un ritardo di un minuto e 55 secondi dal terzetto di testa che durante i 12 km di erta durissima recuperano il gap e superano Garzelli (4 italiani in testa per diversi minuti).
Vinokourov a 50 secondi ed Evans staccato di 1 minuto e 43.
Incredibile ma vero, la discesa molto tecnica e soprattutto con strada bagnata diventa una chimera per Ivan Basso che scende pianissimo con Nibali costretto a rallentare per disegnargli la giusta traiettoria. Scarponi non ha tirato un metro.
Scatenata la maglia rosa Arroyo che si butta giù come un missile e va a riprendere e superare tutti quelli che erano davanti a lui fino ad agganciare Vinokourov a un minuto di svantaggio dai primi.
Chilometro dopo chilometro il tandem recupera vistosamente sui primi fino a portarsi a 39 secondi di ritardo.
Praticamente lo spagnolo leader della generale aveva recuperato a Basso e company un minuto e 20! 
Ma gli ultimi 20 km sono stati senza più discesa pericolosa ma di falso piano e salita dura soprattutto gli ultimi 7 km, quindi davanti hanno riguadagnato.
Lentamente lo svantaggio di Arroyo e Vinoukorov ritorna inesorabilmente a salire fino al minuto; davanti Scarponi collabora moltissimo e il gruppo di Sastre ed Evans con un sorprendente Gadret (secondo nella cronoscalata di Plan de Corones) che iniziano l'arrampicata finale collaborando ma poi la stanchezza ha preso il sopravvento con un Arroyo che si trova da una speranza d'aiuto (avendo aspettato quelli dietro) ad una nervosa condotta di gara nel tentativo di ottenere collaborazione dagli altri uomini di classifica.
Davanti Ivan Basso scatenato con Nibali e Scarponi incollati che lo aiutano efficacemente nei tratti veloci; il vantaggio da 44 secondi ai 20 km dall'arrivo diventano prima un minuto e poi un minuto e mezzo.
Ai meno 10 Arroyo è praticamente fermo insieme agli altri 6 all'inseguimento mentre davanti salgono molto forte.
Il vantaggio sale a vista d'occhio negli ultimi 5 km con il cronometro che segna i 3 minuti di ritardo della maglia rosa da Ivan Basso che diventa prima nuovo leader virtuale e al traguardo ufficiale dopo l'arrivo del gruppetto di Arroyo a 3 minuti e 6 secondi di ritardo.
Il gruppetto è arrivato a poco più di tre minuti, regolato in volata da Vinokourov. In classifica generale adesso il varesino della Liquigas ha 51 secondi di vantaggio su David Arroyo. Al terzo posto a 2’30" il suo compagno di squadra "Lo squalo dello Stretto" Vincenzo Nibali e quarto lo scalatore Michele Scarponi, con un distacco di 2’49".
Onore allo spagnolo Arroyo che fino all'ultimo ha difeso il simbolo del primato con le unghie e con i denti giungendo sul traguardo stremato.
Gli abbuoni sono per tutte le tappe tranne le cronometro di 20 secondi per il vincitore, 12 per il secondo e 8 per il terzo.
La storia si ripete! Il 28 maggio 2006 infatti Basso vinse il suo primo Giro d'Italia: cambiano gli avversari ma il protagonista è sempre lui!
Il commento alle altre tappe del Giro d'Italia 2010:

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